Boz Scaggs

     William Royce Scaggs, in arte Boz, inizia la sua attività musicale suonando blues in band universitarie. Nel 1965 si trasferisce a Londra e poi in Svezia dove ha l'occasione di incidere un album solista che passa praticamente inosservato. Tornato negli Stati Uniti si unisce alla band di Steve Miller e partecipa alla pubblicazione dei primi due album del chitarrista. Nel 1969 firma un contratto con la Atlantic per un altro lavoro solista che usufruisce della sezione ritmica dei Muscle Shoals e che, magrado buone recensioni, vende pochissimo. Passa quindi alla Columbia anche se per ben tre album la sua formula di rock-blues dalle influenze country non riesce ad avere un adeguato riscontro di pubblico. La casa discografica decide di accentuare il lato pop-soul della musica di Scaggs assegnandoli come produttore Johnny Bristol per "Slow Dancer" del 1974. Il tiepido consenso ricevuto dal disco fà da preludio all'enorme successo di "Silk Degrees" del 1976 prodotto da Joe Wissert e suonato con la futura formazione dei Toto al completo. David Paich compone insieme a Scaggs anche la maggior parte dei brani, dando vita ad un elegante pop che porta l'album ai vertici delle classifiche americane, così come i quattro singoli estratti tra i quali "Lowdown" che vince un Grammy Award. In "Down Two The Left" dell'anno successivo, sempre prodotto da Wissert, cambia il team compositivo e a Paich si sostituisce Michael Omartian. Malgrado la bontà dei contenuti il disco vende molto meno del suo predecessore e l'artista si prende una pausa di riflessione fino al 1980, quando viene pubblicato "Middle Man". La produzione è affidata a Bill Schnee e la scrittura dei brani è quasi tutta effettuata a quattro mani da Scaggs e David Foster, che cura anche gli arrangiamenti. Questa volta l'album, in cui troviamo l'eccellente "Jojo", arriva in alto in classifica così come la compilation che esce nello stesso anno e che contiene due buoni inediti come "Miss Sun" e "Look what you've done to me", quest'ultima dalla colonna sonora di "Urban Cowboy". A questo punto l'artista si ritira dalla scena musicale per un lungo periodo e riappare solo nel 1988 con l'uscita di "Other Roads" dove in scaletta trovano posto due buoni brani di Bobby Caldwell come "Heart Of Mine" e "The Night Of Van Gogh" ma poco altro. Negli anni a seguire appaiono altri lavori, alternati a lunghe pause, dedicati perlopiù alla musica blues, vecchio amore di Scaggs.

Discografia

Boz (Polydor 1966)
Boz Scaggs (Atlantic 1969)
Moments (Columbia 1971)
Boz Scaggs & Band (Columbia 1971)
My Time (Columbia 1972)
Slow Dancer (Columbia 1974)
Silk Degrees (Columbia 1976)
Down Two Then Left (Columbia 1977)
Middle Man (Columbia 1980)
Hits! (Columbia 1980) antologia con inediti
Other Roads (Columbia 1988)
Some Change (Virgin 1994)
Fade Into Light (Virgin 1996) ant. unplugged con inediti
Come On Home (Virgin 1997)
Dig (Virgin 2001)
But Beautiful - Standards Volume 1 (Gray Cat 2003)
Speak Low (Decca 2008)