Manhattan Transfer
Roma 29 Ottobre 2006
L'appuntamento con i Manhattan Transfer a Roma è l'occasione per il sottoscritto di assistere, per la prima volta, ad un concerto all'interno dell'Auditorium Parco della Musica. L'incredibile struttura realizzata da Renzo Piano ed inaugurata nel 2002, ospita il famoso quartetto nella sala Santa Cecilia, la più grande e bella dell'Auditorium. La serata coincide con l'apertura della manifestazione Roma Jazz Festival ed il gruppo vocale più famoso del mondo ne è un ottimo biglietto da visita. La scaletta attinge molto dal repertorio dei primi album presentando brani come "Tuxedo Junction", "Operator", "That Cat is High", "Four Brothers" e "On a Little Street in Singapore". Lo swing e il jazz la fanno da padrone tralasciando gran parte del repertorio pop del gruppo. Comunque anche dai due dischi prodotti da Jay Graydon vengono tratti alcuni pezzi, soprattutto da "Extension"(79) con "Birdland", "Nothin' you can do about it", "Trickle Trickle" e una bellissima "Shaker Song". Sono solo due le canzoni estratte da "Mecca for Moderns"(80) e precisamente la famosa "Boy from New York City" e una strepitosa "Until I Met You", probabilmente il miglior pezzo della serata. "Soul Food To Go" è invece l'unico brano preso da "Brasil"(87), mentre vengono interpretate da ogni artista separatamente, canzoni tratte dai loro album solisti. Nel complesso uno splendido concerto che ha messo in mostra ancora una volta la bravura dei quattro vocalist ed in particolar modo di Janis Siegel, vera leader del gruppo. Purtroppo durante l'esibizione è stato assolutamente vietato scattare foto, una delusione però abbondantemente ripagata nel dopo concerto. Il sottoscritto, con un ristretto numero di persone, è riuscito infatti ad avere accesso al camerino degli artisti, che si sono resi disponibili a strette di mano, chiacchere e foto con grande semplicità e cordialità.