Chicago

     Gruppo storico della musica americana, sia per le notevoli capacità musicali che per il successo mondiale che ha quasi sempre ottenuto da circa trenta anni a questa parte. La band si forma nel 1968 ed esordisce alla grande l'anno successivo con un album che mette subito in evidenza le notevoli qualità espressive dei suoi componenti, proponendo un energico rock-blues che si muove liberamente anche verso il jazz, sulle orme dei già noti Blood, Sweat & Tears. I primi tre lavori sono doppi e si mantengono tutti sulla stessa linea musicale ma, dopo un eccessivo quadruplo disco live, si chiude la prima fase della storia dei Chicago. Dal quinto album, infatti, il suono del gruppo perde progressivamente di potenza e si stabilizza su un pop jazz più melodico, costruito però sempre con gusto e suonato magnificamente dagli ottimi strumentisti che forrmano la band. E' questo il periodo di maggior successo per i Chicago, che volano ai vertici delle classifiche con quasi tutti gli album pubblicati negli anni '70. Nel 1978 perdono tragicamente Terry Kath, uno dei membri fondatori del gruppo, morto suicida mentre giocava alla roulette russa e gli anni '79-'80, con i dischi "Chicago XIII" e "Chicago XIV", sono sicuramente i peggiori in assoluto, sia a livello di qualità musicale che di vendite. La necessità di un cambiamento viene confermata dal distacco dalla Columbia, casa discografica che li aveva seguiti sin dagli esordi, e la successiva firma con la Warner Bros, tramite l'etichetta Full Moon, ma anche dall'entrata nel gruppo di Bill Champlin, polistrumentista già leader dei Sons of Champlin e titolare di due ottimi album da solista. Il primo lavoro della nuova formazione riporta i Chicago in vetta alle classifiche, grazie al singolo "Hard to say I'm sorry" e il successo verrà ripetuto con "Chicago 17" ed il brano "Stay the night". Il gruppo si conferma così campione di incassi con un pop piacevole ma anche molto commerciale. Gli album che seguono sono sempre più sbiaditi e dopo "Chicago Twenty 1" vengono pubblicati lavori suonati con Big Band, un disco di canzoni natalizie, un live e tanti ma tanti greatest hits. Nel 2006 esce Chicago XXX, contenente brani inediti che niente aggiungono alla storia ultra trentennale della band, mentre nel 2008 viene pubblicato "Stone of Sisyphus", album inciso nel 1993 ma a suo tempo rifiutato dalla casa discografica.
     Un'annotazione per le copertine, sempre splendide ed originali, con la scritta Chicago inserita ogni volta in un contesto diverso, diventate un segno di distinzione del gruppo sin dai primi dischi.

Discografia

Chicago Transit Authority (Columbia 1969)
Chicago II (Columbia 1970)
Chicago III (Columbia 1971)
At Carnegie Hall (Columbia 1971) live
Chicago V (Columbia 1972)
Chicago VI (Columbia 1973)
Chicago VII (Columbia 1974)
Chicago VIII (Columbia 1975)
Chicago IX - Greatest Hits (Columbia 1975) ant.
Chicago X (Columbia 1976)
Chicago XI (Columbia 1977)
Hot Streets (Columbia 1978)
Chicago XIII (Columbia 1979)
Chicago XIV (Columbia 1980)
Greatest Hits - Volume II (Columbia 1981) ant.
Chicago 16 (Full Moon 1982)
Chicago 17 (Full Moon 1984)
Chicago 18 (Full moon 1986)
Chicago 19 (Full Moon 1988)
Greatest Hits 1982-1989 (Full Moon 1989)
Chicago Twenty 1 (Full Moon 1991)
Night and Day (Giant 1995) Big Band Album
The Heart of Chicago 1967-1997 (Reprise 1997) ant.
The Heart of Chicago 1967-1998 Vol. II (Reprise 1998) ant.
Chicago 25 - The Christmas Album (Chicago Records 1998)
Chicago 26 - The Live Album (Chicago Records 1999)
The Very Best of Chicago: Only the Beginning (Rhino 2002) 2CD ant.
Love Songs (Rhino 2005) ant.
Chicago XXX (Rhino 2006)
The Best of Chicago: 40th Anniversary Edition (Rhino 2007) 2CD ant.
Stone of Sisyphus (Rhino 2008)